Recentemente, una scoperta significativa è stata fatta da un team internazionale di ricercatori che ha identificato un nuovo gene associato alla malattia di Parkinson, aprendo nuove possibilità per la diagnosi e il trattamento. Questa scoperta arricchisce la nostra comprensione dei meccanismi genetici che contribuiscono al Parkinson e potrebbe rivoluzionare il modo trattiamo questa malattia.
La scoperta del nuovo gene
Gli scienziati hanno identificato una mutazione genetica chiamata RAB32 Ser71Arg, associata a un aumento significativo del rischio di Parkinson. Questo risultato proviene da ampi studi di associazione genomica (GWAS) che hanno analizzato i dati genetici di oltre 2.100 pazienti con Parkinson e 70.000 volontari sani. La mutazione è stata trovata in famiglie di diverse regioni del mondo, suggerendo una possibile origine ancestrale comune.
La ricerca è stata coordinata tra vari centri internazionali, raccogliendo un ampio campione di dati per garantire la diversità genetica. Sono state utilizzate tecniche avanzate per analizzare l’impatto della mutazione sulle proteine. I risultati sono stati pubblicati su riviste scientifiche di alto impatto, permettendo una revisione critica dalla comunità scientifica. Questa scoperta potrebbe portare a sviluppi nelle strategie terapeutiche per migliorare la qualità della vita dei pazienti con Parkinson.
Il gene RAB32 cosa è e cosa serve?
Il gene RAB32 produce una proteina che svolge diverse funzioni nelle cellule, tra cui il trasporto interno delle sostanze e l’autofagia, un processo che permette alle cellule di ripulirsi eliminando e riciclando componenti danneggiati o inutili, mantenendole sane e funzionali.
La mutazione Ser71Arg nel gene RAB32 comporta una alterazione della struttura e della funzione della proteina, portando a problemi cellulari. Anche se gli effetti esatti di questa mutazione sono ancora oggetto di studio, si sa che può contribuire allo sviluppo del Parkinson.
La mutazione Ser71Arg è collegata infatti a un aumento dell’attività di una proteina chiamata LRRK2, un enzima che regola varie funzioni cellulari, tra cui l’autofagia e la risposta immunitaria. Quando LRRK2 è troppo attiva, può danneggiare i mitocondri, le centraline energetiche delle cellule, causando danni cellulari e morte delle cellule nervose. Mutazioni che aumentano l’attività di LRRK2 sono già note per il loro ruolo nello sviluppo del Parkinson.
L’importanza di LRRK2 nella regolazione cellulare
La scoperta della mutazione RAB32 Ser71Arg ha migliorato la comprensione dei meccanismi del Parkinson, mostrando come influisce sull’attività della proteina LRRK2. Quest’ultima proteina è cruciale per diverse funzioni cellulari, inclusa la comunicazione tra lisosomi e mitocondri. I lisosomi sono organelli responsabili del riciclaggio dei materiali cellulari danneggiati, trasformandoli in aminoacidi che vengono poi utilizzati dai mitocondri per produrre energia, definiti per questo motivo le “centrali energetiche” della cellula.
In condizioni normali, LRRK2 mantiene l’equilibrio tra produzione e degradazione dei componenti cellulari. Tuttavia, l’iperattività di LRRK2 può causare disfunzioni, impedendo ai lisosomi di degradare correttamente i materiali cellulari e interrompendo la fornitura di aminoacidi ai mitocondri. Questo porta a una ridotta produzione di energia e alla degenerazione delle cellule nervose, causando disturbi motori e cognitivi. Inoltre, l’iperattività di LRRK2 può interrompere il contatto fisico tra lisosomi e mitocondri, aggravando ulteriormente le disfunzioni.
Implicazioni per la ricerca e la terapia
Questa scoperta suggerisce che ripristinare il contatto tra lisosomi e mitocondri potrebbe essere una nuova strategia terapeutica per il Parkinson. La manipolazione genetica e farmacologica per modulare l’attività di LRRK2 e migliorare la comunicazione tra questi organelli offre promettenti vie di ricerca.
Capire inoltre come le proteine RAB32 e LRRK2 interagiscono potrebbe portare a nuove terapie che modulano l’attività di queste proteine, aiutando a prevenire o rallentare la progressione del Parkinson. Studi preclinici stanno esplorando molecole per ripristinare queste funzioni cellulari, con l’obiettivo di sviluppare approcci terapeutici per il Parkinson e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Terapie Parkinson innovative: Gondola AMPS
Gondola AMPS (Automated Mechanical Peripheral Stimulation) è una terapia innovativa per il Parkinson che stimola meccanicamente due punti specifici sulla pianta dei piedi. Studi clinici hanno dimostrato che questa terapia può migliorare la mobilità e ridurre i problemi di cammino ed equilibrio nei pazienti con Parkinson.
La stimolazione attiva i recettori cutanei, che inviano segnali al sistema nervoso centrale, migliorando i circuiti neurali responsabili del controllo motorio. Questo porta a una migliore coordinazione e stabilità, riducendo il rischio di cadute e migliorando la qualità della vita.
La terapia Gondola AMPS è non invasiva e priva di effetti collaterali, rendendola sicura e ben tollerata. Può essere utilizzata in combinazione con altri trattamenti farmacologici, offrendo un’opzione complementare e potenziando gli effetti benefici complessivi per i pazienti.
Diversi studi clinici hanno dimostrato come la terapia Gondola AMPS migliora i sintomi di cammino ed equilibrio nei pazienti con Parkinson, riducendo il tempo per completare test di deambulazione e aumentando la fluidità dei movimenti.
Gondola AMPS: meccanismi d’azione e risultati promettenti
Un aspetto interessante della terapia Gondola AMPS riguarda il BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor), una proteina essenziale per la salute dei neuroni e la plasticità sinaptica, ossia la capacità delle connessioni tra i neuroni di cambiare in base a ciò che facciamo e impariamo. Nei pazienti con Parkinson, bassi livelli di BDNF sono associati a sintomi peggiori. Studi suggeriscono che la terapia AMPS potrebbe aumentare i livelli di BDNF, migliorando l’attività cerebrale e la connettività funzionale tra aree del cervello coinvolte nel controllo motorio.
Uno studio ha osservato che una singola sessione di AMPS può modulare positivamente la connettività cerebrale. Un altro studio ha confermato che otto sessioni di AMPS aumentano significativamente i livelli di BDNF, migliorando la velocità del cammino, la lunghezza del passo e la stabilità posturale. Questi risultati indicano che la terapia AMPS può migliorare i sintomi motori e la funzionalità cerebrale nei pazienti con Parkinson.
La scoperta del gene RAB32 e le nuove conoscenze rappresentano un importante passo avanti nella comprensione del Parkinson. Questi progressi, insieme a terapie innovative come la Gondola AMPS, offrono nuove speranze per migliorare la gestione della malattia. La ricerca continua a svelare i complessi meccanismi alla base del Parkinson, avvicinandoci sempre di più a terapie efficaci che possano migliorare significativamente la vita dei pazienti.
Questa panoramica sulla recente scoperta genetica e le nuove terapie mostra quanto sia importante continuare a fare ricerca e collaborare a livello internazionale per combattere malattie neurodegenerative complesse come il Parkinson.
Riferimenti:
- New therapeutic target for Parkinson’s disease discovered | ScienceDaily
- https://www.sciencedaily.com/releases/2023/07/230719145938.htm
- Newly discovered genetic variant that causes Parkinson’s disease clarifies why the condition develops and how to halt it | Medical Xpress
- https://medicalxpress.com/news/2023-07-genetic-variant-parkinson-disease-condition.html
- Gene Mutation Discovery Reveals New Therapeutic Target for Parkinson’s Disease | SciTechDaily
- https://scitechdaily.com/gene-mutation-discovery-reveals-new-therapeutic-target-for-parkinsons-disease/
- UF-led researchers link new genetic mutation to increased risk of Parkinson’s | McKnight Brain Institute, University of Florida
- https://mbi.ufl.edu/2023/07/08/uf-led-researchers-link-new-genetic-mutation-to-increased-risk-of-parkinsons/
- New gene for Parkinson’s Disease discovered – Parkinson’s Ireland
- https://www.parkinsons.ie/news/2023/07/08/new-gene-for-parkinsons-disease-discovered/
- Tombesi G, Kompella S, Favetta G, et al. LRRK2 regulates synaptic function through BDNF signaling and actin cytoskeleton eLife 2024, 13:RP95987
- Galli M, Vicidomini C, Rozin Kleiner AF, et al. Peripheral neurostimulation breaks the shuffling steps patterns in Parkinsonian gait: a double blind randomized longitudinal study with automated mechanical peripheral stimulation.Eur J Phys Rehabil Med. 2018;54(6):860-865.
- Quattrocchi CC, de Pandis MF, Piervincenzi C, et al. Acute Modulation of Brain Connectivity in Parkinson Disease after Automatic Mechanical Peripheral Stimulation: A Pilot Study. PLoS One. 2015;10(10):e0137977. Published 2015 Oct 15.