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Convivere con la malattia di Parkinson non è certo semplice, sia per i pazienti che per i caregiver (persone che se ne prendono cura).
Abbiamo già ascoltato le storie dei pazienti, che hanno raccontato come sia migliorata la loro vita grazie a GONDOLA. Sentiamo ora il punto di vista dei loro caregiver.
Gianna Tossino è la moglie di Beppe Franchi, che ha il Parkinson ormai da 15 anni.
I primi anni sono riusciti a tenere sotto controllo il Parkinson grazie solo i farmaci, ma dopo i disturbi sono notevolmente peggiorati creando loro grossi problemi. Fino a che non si sono avvicinati a questo approccio che gli ha permesso di avere un miglioramento nei movimenti.
La prima volta, che il marito ha provato Gondola® AMPS, sono rimasti un po’ perplessi, temevano potesse essere solo autosuggestione.
La seconda volta, hanno visto che i benefici erano gli stessi e quindi si son decisi ad acquistare il dispositivo.
Crediamo in Gondola perché vediamo i risultati!
In particolare, l’ha colpita l’effetto di Gondola® in seguito ad un ricovero in ospedale del marito, che era stato poco bene. Beppe riusciva a camminare solo con la sedia a rotelle o con il deambulatore, fatta Gondola® si messo a camminare normalmente.
Teresa Mancuso è la figlia di Lucia Squillante che soffre di Parkinson da 18 anni. Teresa si occupa di assistere e sottoporre la mamma alla terapia Gondola®AMPS.
La prima volta che la mamma si è sottoposta alla terapia Gondola sono rimasti molto sorpresi perché il cambiamento era molto evidente.
A differenza di Gianna e Beppe, loro non hanno mai pensato fosse suggestione perché l’efficacia era molto evidente e i benefici sono durati anche nei giorni successivi. Dopo la prima prova hanno comunque voluto provare il trattamento altre due volte prima dell’acquisto, perché volevano essere sicuri che l’efficacia persistesse nel tempo.
Prima di Gondola® la mamma aveva spesso momenti di blocchi e di Freezing in cui Teresa doveva aiutarla a camminare, adesso invece questi problemi non ci sono più.
“Il carico di assistenza è diminuito, unica cosa che ora è mia responsabilità è quella di sottoporla al trattamento due volte a settimana, 90 secondi, dire che è accettabile.”
Grazie a Gondola® la loro vita familiare è migliorata molto: la mamma sta bene, è più serena, può passare tranquillamente del tempo con i nipotini, aiutare in casa e quindi si sente di nuovo utile.
Inoltre il carico di assistenza di Teresa è diminuito sostanzialmente, in quanto la sua unica responsabilità ora è quella di sottoporla al trattamento due volte a settimana.
Marika Mazzoni è la moglie di Vittorio Ferrari, a cui è stato diagnosticato il Parkinson nel 2006. Si sono accorti che c’era qualcosa che non andava andando a ballare alla balera.
Grazie a Gondola® Vittorio ha cominciato a camminare come prima e ciò gli ha permesso di riprendere la loro vita normalmente: hanno potuto anche festeggiare il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio. È tornato ad essere più indipendente: va in bagno e si lava e veste da solo, va a fare le passeggiate e per funghi. Inoltre stando meglio lui, sta meglio anche Marika, perché può dedicare un po’ di tempo anche a sé stessa.
“Se qualcuno mi chiedesse come mi son trovata con le Gondole direi: «Fai altrettanto anche te, perché sta meglio tuo marito, perché si sente ancora vivo, si sente ancora di partecipare a questa vita e altrettanto voi, perché più si arrangia lui e più state bene anche voi in famiglia»”
Infine, Diego Felice Corbani è figlio di Santa Vaiani, che ha presentato i primi sintomi circa 8 anni fa e da allora ha continuato a peggiorare, aumentando le dosi delle pastiglie. La vita di Santa e Diego era diventata un inferno.
La prima volta che ha fatto Gondola® fu proprio il figlio ad accompagnarla in carrozzina, perché non riusciva più a camminare, dopo la terapia è potuta tornare a casa con le sue gambe.
“Io non ci credevo!”
Diego racconta che prima di fare la terapia Gondola® AMPS la mamma era sempre nervosa e piangeva molto perché non riusciva a fare nulla da sola, avendo episodi di Freezing molto pesanti. Ora invece è tornata nuovamente autonoma.
Diego, insieme al fratello, ha aiutato la mamma a comprare il dispositivo ed è contento perché finalmente la vede stare bene. Ha notato dei miglioramenti sia fisici che di umore e di conseguenza è migliorata anche la sua vita perché non deve più preoccuparsi di lei costantemente.
Avverte inoltre che il dispositivo va calzato correttamente, altrimenti la terapia non può essere eseguita e perde d’efficacia!