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Cos’è il Freezing della Marcia?

Un articolo scientifico pubblicato alla fine dello scorso anno (Zhang et al, 2021) ha evidenziato come il freezing della marcia (in inglese, Freezing of Gait o FOG) sia un sintomo più ricorrente di quanto si possa immaginare. Secondo lo studio di Zhang e colleghi, infatti, oltre la metà dei pazienti affetti da Malattia di Parkinson soffre di questo disturbo del cammino, con importanti ripercussioni su molteplici sfere della vita personale e sociale. Il Freezing of Gait è un sintomo episodico, nel senso che, all’improvviso, il paziente non riesce più ad avanzare nel cammino, nonostante provi a farlo con tutta la sua volontà. Le persone che hanno sperimentato questo sintomo raccontano che la sensazione è quella di avere i piedi attaccati al pavimento, come se ci fosse uno strato di colla a trattenerli. Un episodio di Freezing dura tipicamente qualche secondo e può essere scatenato da alcune particolari situazioni come l’attraversamento di una porta o il passaggio da un tipo di pavimento a un altro. Anche l’inizio della marcia o una rotazione su sé stessi (o attorno ad un ostacolo) sono situazioni che possono scatenare un episodio di Freezing, mentre fattori quali lo stress e l’ansia possono senza dubbio peggiorarne la severità. In generale, i pazienti che soffrono di Freezing of Gait vivono con difficoltà tutte quelle situazioni in cui si trovano sotto pressione o sono costretti ad affrontare cambiamenti improvvisi del pattern del loro cammino.

Gli episodi di Freezing della marcia contribuiscono in modo importante ad aumentare il rischio di caduta nelle persone affette da Malattia di Parkinson. Si stima che circa il 70% dei pazienti con Freezing riporti almeno una caduta all’anno, con conseguenze (talvolta anche serie) sulla mobilità a medio e lungo termine (Wood et al, 2002). La dinamica tipica di un episodio di Freezing prevede un arresto improvviso della marcia, con i piedi che si fermano del tutto o si muovono rapidamente ma senza sollevarsi completamente dal suolo mentre il busto del paziente si porta in avanti nel tentativo di sbloccare il passo. E’ proprio questo insieme di azioni che causa una perdita progressiva dell’equilibrio che può sfociare, talvolta, in una brutta caduta. Intervenire sui sintomi associati al Freezing of Gait non è affatto semplice in quanto essi non sempre rispondono alle terapie farmacologiche e chirurgiche (rispettivamente, Levodopa e impianti DBS) tipicamenti impiegati nel trattamento della Malattia di Parkinson. Un dato interessante a questo proposito riguarda la frequenza con cui alcuni pazienti (circa il 50%) riportano di avere episodi di Freezing anche sotto copertura farmacologica (ON-Freezing), quando altri sintomi della patologia sono generalmente ridotti al minimo (Perez-Lloret et al, 2014).

Approcci non invasivi come la terapia Gondola AMPS (dall’inglese Automated Mechanical Peripheral Stimulation) possono essere combinati con i piani terapeutici di riabilitazione fisica tradizionali allo scopo di migliorare l’equilibrio e la stabilità del paziente Parkinsoniano anche in presenza di episodi ricorrenti di Freezing of Gait. Tra i benefici clinici documentati della terapia Gondola AMPS troviamo infatti un miglioramento significativo della capacità del cammino che si traduce quantitativamente in un aumento della velocità di marcia e della lunghezza del passo, nella diminuzione della variabilità del cammino e in un miglioramento della rotazione del corpo durante il movimento.

RIFERIMENTI

Perez-Lloret S, Negre-Pages L, Damier P, et al. Prevalence, Determinants, and Effect on Quality of Life of Freezing of Gait in Parkinson Disease. JAMA Neurol. 2014;71(7):884–890. doi:10.1001/jamaneurol.2014.753

Wood BH, Bilclough JA, Bowron A, Walker RW. Incidence and prediction of falls in Parkinson’s disease: a prospective multidisciplinary study. J Neurol Neurosurg Psychiatry. 2002 Jun;72(6):721-5. doi: 10.1136/jnnp.72.6.721. PMID: 12023412; PMCID: PMC1737913.

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