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Parkinson, come conviverci meglio.

In un recente articolo di Luigi Cucchi su “Il Giornale” si è parlato di Parkinson. Sono molte le persone in Italia attualmente colpite da questo male, si parla di circa 300mila.

Molti sono stati anche i personaggi famosi affetti da tale morbo: sembra che Leonardo da Vinci alla fine della sua vita non riuscisse più a muovere agevolmente le sue dita per tremore e rallentamento, i presidenti degli USA Roosevelt e Truman, Dalì, Papa Giovanni Paolo II, Mao Tse Tung, Charlie Chaplin e Mohammed Alì, recentemente scomparso.

Le cause dello sviluppo della malattia di Parkinson

Le cause dello sviluppo della malattia non sono ancora conosciute ma si ritiene che siano pochi i casi dovuti a sole mutazioni genetiche, nella maggior parte dei casi vi è una correlazione tra vulnerabilità geniche e fattori ambientali.

Questi due fattori (genici e ambientali) causano un’alterazione del metabolismo dopaminergico che porta all’insorgenza della malattia.

I dati epidemiologici suggeriscono che le cause di morte nel Parkinson non sono solitamente connesse alla malattia in sé, costituiscono infatti tra l’1.5% e il 2.7% dei pazienti. La maggior parte delle complicanze è causata dalle lesioni ossee, dovute alle cadute, e dalle patologie polmonari.

«La malattia di Parkinson rappresenta la forma primaria degenerativa con la variante giovanile, mentre al gruppo dei parkinsonismi appartengono i quadri clinici che dal punto di vista semeiotico si apparentano alla malattia di Parkinsonper presenza di tremore, rigidità, ridotta mobilità, blocchi nella marcia, difficoltà nel mantenere l’equilibrio, ma che si differenziano per le cause», afferma il professor Mauro Porta, neurologo, esperto in malattie extrapiramidali.

I trattamenti per stare meglio

«Fondamentale nell’algoritmo terapeutico l’impiego della L-dopa. La DBS, cioè la stimolazione cerebrale profonda, è il rimedio più efficace sul tremore, specialmente quando risulta refrattario, mentre sui blocchi motori e sull’equilibrio gioca un ruolo la Stimolazione Automatica Meccanica Periferica (AMPS) consente la riduzione della disabilità motoria e il rischio di cadute. È un trattamento non invasivo basato sulla stimolazione meccanica della superficie plantare.», conclude il professore Porta.

Oltre alle terapie sopracitate dal professor Mauro Porta esistono altri espedienti per muoversi meglio e alleviare i disturbi: come per esempio fare attività fisica e seguire una dieta funzionale ai farmaci che si assumono.

Vengono anche effettuati dei corsi di danza o di canto propedeutici alla malattia di Parkinson.

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