La riabilitazione Parkinson con il dispostivo GONDOLA
Si torna a parlare di GONDOLA su Telecolor (canale 18 del digitale terrestre), durante la trasmissione Laboratorio Salute.
In questa puntata si è parlato in particolare di riabilitazione Parkinson assieme al dott. Stefano Tassin, ideatore di GONDOLA, e il dott. Maurizio Gilardi, fisioterapista e responsabile del centro HISO di Milano.
Inizialmente si è parlato brevemente di questa patologia invalidante e di come l’età sia in continuo e allarmante calo.
Il Parkinson e ciò che comporta
Questi disturbi vanno ad impattare molto sulla vita del paziente, sia nelle attività quotidiane, sia nella vita sociale (spesso pazienti hanno vergogna o difficoltà a stare con le altre persone a causa dei loro sintomi) e lavorativa (può capitare che a causa dei sintomi i pazienti non siano in grado di svolgere adeguatamente i loro compiti e debbano rinunciare ad andare a lavoro), e delle loro famiglie che si prendono cura del parkinsoniano.
«Il Parkinson è una malattia che non toglie anni alla vita, ma vita agli anni»
Come agisce il dispositivo GONDOLA
Il trattamento consiste in una stimolazione di due punti chiave per riattivare questo tipo di movimento:
- 1La testa dell’alluce: il punto più lontano del corpo e che serve ad apprendere nuovamente quanto siamo lunghi nello spazio;
- 2La base del primo metatarso, il sesamoide: che serve per l’iniziativa del nostro passo, infatti la prima cosa che si fa quando si cammina è abdurre l’alluce. Questo movimento è però totalmente assente nei pazienti affetti da Parkinson.
La terapia erogata da GONDOLA va così ad attivare un’area motoria molto profonda dove spesso il farmaco non riesce ad arrivare.
GONDOLA e terapia riabilitativa
I benefici ottenuti da GONDOLA hanno anche un impatto molto positivo sulla riabilitazione, infatti il dottor Gilardi spiega come sia cambiato il suo lavoro da quando i suoi pazienti usano GONDOLA.
Prima l’ora di terapia era molto meno prestante e concentrata sul contenimento dei sintomi causati dal Parkinson: nella prima mezz’ora spesso si concentravano a cercare di sciogliere la rigidità del paziente, per poi passare a trovare strategie per gestire i sintomi, mentre ora riescono a effettuare una vera e propria terapia attiva e vedono dei risultati positivi e in progressione.
«La cosa più bella che i pazienti ci dicono è: “Non mi sento parkinsoniano”»
Il dottor Gilardi racconta:
«A causa del Parkinson il signor Victor aveva dovuto smettere di portare fuori a passeggio il suo cagnolino, ma da quando fa GONDOLA abbinata a una buona riabilitazione ha potuto iniziare di nuovo a portarlo fuori»
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